Alberobello

Cosa vedere ad Aberobello in un giorno, itinerario tra i trulli

Se state programmando una visita ad Alberobello ed avete un solo giorno a disposizione, questa guida è un utile mezzo a cui affidarvi per conoscere le bellezze da non perdere di questa cittadina.

Sommario

  • Il Trullo Sovrano
  • La basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano
  • Piazza del Popolo e il Monumento dei Caduti
  • Casa d'Amore
  • Chiesa di Santa Lucia e il Belvedere
  • Il rione Aia Piccola
  • Museo del territorio - Casa Pezzolla
  • Il rione Monti
  • La chiesa di Sant'Antonio

Il Trullo Sovrano

Iniziando dalla parte nord di Alberobello, ecco la prima tappa: il trullo Sovrano. Esso rappresenta una struttura di transizione, è infatti tra i primi ad essere costruito con l’ausilio della malta. È inoltre l’unico trullo con un piano sopraelevato, raggiungibile attraverso una scala in muratura. Colui che edificò il trullo, rimasto ignoto, adottò soluzioni costruttive uniche ed avanzate, che fanno di questo edificio la più mirabile interpretazione dell’architettura a trullo.

L’imponente cupola conica, alta 14 metri, si erge al centro del gruppo formato da dodici coni. L’ala sinistra, risalente agli inizi del 1600, rappresenta il nucleo originario della struttura alla quale, intorno al 1700, fu aggiunta la restante parte per conto della famiglia benestante del sacerdote Cataldo Perta. Molto probabilmente proprio per questo, il trullo Sovrano fu in passato denominato “Corte papa Cataldo” il quale, adibì il trullo a propria dimora ed i circostanti a dimora dei suoi dipendenti.

La basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano

Procedendo verso il centro del paese, la seconda tappa: Basilica dei S. Medici o Basilica Minore.
Edificio fulcro della storia religiosa della città, di essa si ha qualche notizia già dal 1600, sebbene l’impianto attuale risalga ad un progetto del 1885.
Nel 1609 la chiesetta, di appena 32 mq, si trovava nella Selva dove, intorno al 1636 nacque e si sviluppò il culto dei Santi Cosma e Damiano.
La parrocchia da allora si è ingrandita in più volte, e l’ultima modifica del suo impianto, ad opera dell’architetto alberobellese Antonio Curri fu portata a termine poi nel 1914, ad eccezione della maestosa cupola prevista dal progetto al centro della pianta a forma di croce latina.
La parrocchia è diventata poi Santuario nel 1938 e Basilica Minore nel 2000.
All’interno della chiesa sono custodite due statue lignee dei Santi (1782 e 1784) ed il reliquiario con i loro frammenti ossei.

Piazza del Popolo e il Monumento dei caduti

Passando per Piazza Antonio Curri e proseguendo per Corso Vittorio Emanuele, sulla sinistra Piazza del Popolo.
Al centro della piazza troviamo l'obelisco dedicato al Monumento dei Caduti. E' stato progettato dal medesimo architetto occupatosi della Basilica Minore, Antonio Curri. Nelle sue intenzioni, il monolito doveva celebrare nel 1897 il primo centenario della redenzione civica del paese, sebbene sia stato poi dedicato a tutti i caduti e i dispersi in guerra. All'interno del recinto un vecchio armamentario bellico.
La piazza durante le festività in onore dei SS. Medici ospita la cassa armonica e si arricchisce delle tipiche luminarie che creano un effetto scenografico di grande effetto.

Casa d'Amore

Da piazza del Popolo si giunge in pochi passi, passando per piazza Ferdinando IV di Borbone, alla quarta tappa: la casa D’Amore. Sebbene il suo nome possa trarre in inganno, esso rappresenta semplicemente il nome del cittadino che la costruì e ne fu proprietario.
Questa casa, la prima realizzata con l’ausilio della malta, è simbolo della liberazione dai Conti di Conversano e di ritrovata libertà.
Datata 1797, segna il passaggio da un borgo non riconosciuto ad una a città regia come cita l'iscrizione in latino sul frontone: "Dall'autorità regia, questo edificio è stato il primo ad essere eretto".
Monumento Nazionale dal 1930, la casa d’Amore oggi ospita la sede dell’ufficio turistico di Alberobello ed è un interessante esempio di evoluzione architettonica del paese.

Chiesa di Santa Lucia e il Belvedere

Questa piccola chiesa a navata unica si trova in Piazza Gian Girolamo Acquaviva ed è attigua al Belvedere del Santissimo.
Ristrutturato e benedetto al culto di S. Lucia nel 1856, l'edificio è stato oggetto di diversi restauri ed interventi  fino all'ultimo decennio dell'Ottocento.
Nel 1904 il Rettore della chiesa ottenne da Venezia una reliquia di S. Lucia.
Attiguo alla chiesetta, il belvedere del Santissimo che accoglie migliaia di turisti ogni anno, dal quale si gode di una meravigliosa vista dall’alto sui trulli del rione Monti.

Il rione Aia Piccola

Immettendosi nuovamente sulla via che costeggia piazza del popolo e proseguendo per piazza Plebiscito, giungiamo poi al Rione Aia Piccola: quinta tappa di questo percorso. Il suo nome ci parla della sua funzione passata, una piccola aia appunto che era usata per la raccolta delle decime, contrapposta all’'altra aia più "grande" presente nella zona.

Oggi questo quartiere è sicuramente il più caratteristico e tranquillo della città, in cui è ancora possibile respirare il fascino di queste strutture uniche al mondo abitate ancora oggi da cittadini alberobellesi ed esenti dal caos dell’altro rione a trulli. Monumento nazionale dal 1930 e Patrimonio UNESCO dal 1996, il rione Aia piccola è sicuramente un luogo da non perdere per chi viene in visita ad Alberobello.

Museo del territorio - Casa Pezzolla

A ridosso del rione Aia Piccola, il Museo del Territorio. L'antica casa del medico Giacomo Pezzolla ospita il Museo cittadino dedicato alla cultura ed al territorio di Alberobello.
Il museo, che si affaccia sulla centralissima piazza XVII Maggio, è di notevole interesse architettonico: quindici trulli uniti tra di loro a formare una sola unità. Esso raccoglie testimonianze materiali ed immateriali riguardanti le origini dei trulli e della cultura contadina alla sua base. Nelle varie sezioni del museo è possibile approfondire il percorso storico della città, le principali attività agricole produttive, le tecniche architettoniche e la vita degli Alberobellesi di un tempo.

Il rione Monti

Il rione, posto sul versante sud della città , raccoglie la maggiore concentrazione di trulli, ed è insieme al Rione "Aia piccola", una delle parti del centro storico cittadino dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO.
Le viuzze di questo rione sono poco abitate ma adibite per la stragrande maggioranza ad attività commerciali, per lo più di tipo turistico, le quali vanno a creare un interessante e vivace bazar, visitato ogni anno da migliaia di visitatori. Esso comprende circa un migliaio trulli raggiungibili da sette strade che confluiscono alla Chiesa di S. Antonio.

Chiesa di S. Antonio

Nel rione Monti, dove tutte le costruzioni sono "trulli", non poteva mancare una chiesa. In cima alla zona troviamo infatti la parrocchia di Sant'Antonio meglio nota come Chiesa a Trullo, per la sua cupola a trullo alta 21 metri, con annesso campanile dalla medesima forma.
L’edificazione della chiesa è abbastanza recente, risale infatti al 1927. Fu costruita in pochi mesi per iniziativa di don Antonio Lippolis ed aperta al pubblico il 13 giugno dello stesso anno, giorno della festa di S. Antonio da Padova. Nel Rione, dal 1910, anno in cui è stato eletto a monumento nazionale, era vietato costruire abitazioni di tipo diverso dal trullo e fu questo il motivo per cui Don Antonio decise di adottare tale stile nell’edificazione del luogo sacro.

L’intera squadra di Maestri Trullari che si occupò della costruzione della chiesa, era esclusivamente formata da concittadini di Alberobello. L’ingresso monumentale, preceduto da una scalinata, presenta un rosone. L’impianto è a croce greca e i pilastri sostengono sostengono archi a tutto sesto e quattro volte. All’ interno, nell'abside dietro l'altare, troviamo l'albero della Vita di Adolfo Ugo Rollo e, a destra, la Vita di Sant'Antonio di Padova. L’altare ed il leggio sono entrambi in pietra rozzamente squadrata.

Infine troviamo la bellissima Basilica dei Santi Medici Cosma e Damiano, il cui culto pare sia stato introdotto nella comunità proprio dai conti Acquaviva di Conversano. Si tratta di un gioiello in stile neoclassico che svetta sul corso principale della città ed è seguito, alle spalle, da una serie di altri trulli.
La chiesa, restaurata dall’architetto Curri nel 1181, oggi è composta da un imponente frontone sulla facciata che presenta lesene allungate e colonne con capitelli in stile corinzio.

Alberobello insomma, viste le sue discrete dimensioni, è la meta ideale per un’uscita fuori porta ed in giornata. In sole poche ore potrete girare per le vie di questa cittadina senza tempo in cui, specialmente nel Rione Aia, godrete di un’atmosfera unica e che parla di un passato ancora tangibile. Se il vostro soggiorno ad Alberobello si prolungherà di qualche giorno, ecco alcune attrazioni da visitare nei dintorni della città.