Alessandro | l'uomo | il sogno
Mi chiamo Alessandro, il mio personale rapporto con la terra inizia da piccolissimo, con i nonni, tra boschi, campi incolti e fienili profumatissimi. Le stalle avevano le radio sempre accese per allietare la mungitura delle mucche nostrane e far produrre più latte. Sensazioni, profumi e benessere dell’anima, che ti entrano nel profondo e ti segnano per sempre.
Dopo il diploma di Perito Agrario iniziano i viaggi alla scoperta di me stesso e di altre culture agricole, culinarie e linguistiche, tra Giappone, America, Europa e nord Italia. Il ricordo però di viuzze e stradine vissute in gioventù, di campagne con scenari mozzafiato, dell'odore del letame trasportato nei campi da seminare, mi hanno "costretto" nel 2002 a tornare tra le calde e ridenti colline di questa regione con l'idea e il desiderio di farla scoprire al mondo.
Avvio il mio progetto con un Tour Operator per far scoprire la storia, i monumenti e la gastronomia di questi luoghi, le piccole aziende agricole a produzione lattiero casearia, le cantine vinicole, i fornai, gli oleifici. A seguire, nel 2007 nasce Rione Pentimi, un albergo diffuso nei trulli nel centro storico di Alberobello, 14 bellissimi trulli più sala colazione. Quest’ultima era un’abitazione composta da 6 coni (Trulli), organizzata ad hoc per gli ospiti; sul retro un piccolo orto coltivato con filari di ortaggi di stagione.
Nasce così nel 2014 Trattoria Terra Madre, senza immaginarla nè progettarla, quasi per caso, così come nasce una pianta spontanea nel terreno da un seme trasportato dal vento.
Nel 2015 prendono vita anche gli Orti Terra Madre, nell'intento di offrire un prodotto genuino e unico, rifornendo la mia stessa trattoria.
L'impegno
Il futuro è tutto nelle mani dei bambini. È necessario che capiscano (o forse più i loro genitori) che oltre a studiare e fare sport, devono sporcarsi le mani di terra, cadere, strisciare, raccogliere gli ortaggi o gli asparagi, pungersi alle spine dei rovi o di una melanzana spinosa, toccare le zucchine un po’ irritanti, saltare i muretti a secco. Le nuove generazioni si perdono dietro la tecnologia, non avranno né memoria né rispetto della terra e dell'agricoltura, dell'uomo stesso, della sua economia, della sua vita, della sua salute.
Non sopporto l'idea (e in questo sono molto deciso e intransigente) che anche il mio luogo di nascita, culla delle buone abitudini contadine e delle più antiche tradizioni, stia lasciando sempre più spazio all'industrializzazione; c'è gente che rimane stupita con i propri figli nel raccogliere le uova vedendole ancora sporche di paglia, nel vedere come il latte di mucca o di capra diventi mozzarella, formaggio o burrata, di come si fa il pane, il vino, la focaccia.
Bisogna fare di più se si vuole salvare la salute di ognuno di noi, l'industrializzazione e l'importanza di fare economia hanno messo in un angolo artigiani e botteghe, ciò significa soprattutto non avere più qualità.
La Puglia è una regione colorata, saporita, profumata in cui si possono trovare materie prime eccellenti; il mio obiettivo è quello di esaltare maggiormente queste caratteristiche, puntando molto sulla genuinità e la purezza degli alimenti agricoli, anche se questo comporta un dispendio di energie economiche spesso anti-imprenditoriali.
Il pollo e la carne in genere, le verdure, la frutta, la pasta e tutto quello che mangiamo oggi è chimica e ormoni, ma arriverà un giorno in cui non ci saranno più le grandi catene di supermercati e le multinazionali, perché finalmente avremo capito che il ritorno alla terra è tutto.
Questo, è il mio sogno…